L’integrazione dell’Europa ha portato grandi benefici ai suoi popoli, ma la crisi ha reso evidente che è necessaria una svolta nelle politiche e nelle istituzioni europee, a partire da ribadire la centralità dei cittadini nell’Unione Europea. Un’unione monetaria prima che istituzionale ha chiaramente mostrato negli ultimo cinque anni tutti i suoi limiti.
L’attuale assetto della UE, infatti, predilige le elités finanziarie e politiche e favorisce i paesi più forti. Noi sogniamo un’Europa diversa, che metta al centro la difesa dei più deboli e uno sviluppo equo e sostenibile, un’Europa che appartenga prima di tutto agli Europei tutti, nello spirito del Manifesto di Ventotene.
L’attuale crisi economica ha mostrato le carenze e le contraddizioni della costruzione dell’unione monetaria senza gli strumenti per una politica democratica ed efficace di governo a livello europeo. L’Unione Europea ha visto approfondirsi al suo interno le divisioni tra paesi centrali e paesi periferici e ridurre la legittimità della sua stessa esistenza presso gli europei. Le sue classi dirigenti hanno mostrato assenza di visione e subalternità a modelli e schematismi ideologici neoliberali, ormai logori. La strategia dell’austerità, imposta per fronteggiare la crisi, ha strozzato le economie, aumentato le diseguaglianze economiche e sociali tra gli stati membri e all’interno dei singoli stati, non sono riuscite a stimolare la crescita economica o lo sviluppo sociale. In questo contesto il premier Monti afferma che lo schema destra-sinistra è ormai obsoleto e che “Dio ce ne scampi” se la politica europea dovesse assomigliare di più a quella nazionale. Noi la pensiamo diversamente.
Noi pensiamo che l’Unione Europea debba modificare le proprie istituzioni perché possano emergere linee politiche diverse dalle attuali, sulle quali i cittadini europei siano chiamati a pronunciarsi. Noi vogliamo che l’Europa evolva in senso democratico e federale: solo così potrà dotarsi di un governo legittimato da tutti i suoi cittadini, che faccia fronte ai problemi del presente. Noi abbiamo un progetto di Europa sociale, solidale e democratica. E, da italiani, pensiamo che gli italiani all’estero abbiano un ruolo importante, perché vivono la “condizione europea” in prima persona.
Queste le proposte per le quali ci battiamo:
- La convocazione di un’Assemblea Costituente europea, incaricata della revisione dei Trattati, che dia all’Europa un assetto compiutamente democratico e che rendano possibili politiche sociali coordinate a livello europeo;
- Ribadire la centralità del Parlamento Europeo, che deve diventare organo decisionale vincolante ed espressione della sovranità del popolo europeo.
- L‘elezione diretta del Presidente del Consiglio Europeo e del Presidente della Commissione.
- Maggiore coordinamento e collaborazione tra Parlamenti Nazionali e Parlamento Europeo – la circoscrizione estero ha in questo senso un ruolo decisivo
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